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F1, nascono altri sospetti: Chi controlla la pressione del secondo treno di gomme?

In Formula Uno ci sono sempre molti scontri, lo sappiamo. La battaglia Red Bull – Mercedes al momento è quella che ha acceso il Mondiale, una battaglia in pista ma anche fuori dalla pista.

Una rivalità accesa prima a colpi di mercato con Red Bull che ha “acquistato” dal reparto motori di Mercedes, poi sulla parte tecnica con la questione sulle ali flessibili.

La questione ali flessibili

Ancora non del tutto archiviata, sappiamo infatti, che già dal prossimo Gran Premio, quello del Paul Ricard, FIA introdurrà dei nuovi criteri di valutazione.

Adesso però, ad emergere è un’altra questione, quella sulle gomme ed in particolar modo sulla pressione degli pneumatici.

Pirelli e FIA

Nelle prossime ore dovrebbero rendere di dominio pubblico nelle prossime ore i risultati dell’indagine condotta dopo il Gran Premio di Azerbaijan che ha costretto al ritiro prima Lance Stroll e poi Max Verstappen a causa di una foratura.

Le polemiche però sono arrivate subito, quella infatti che prima sembrava una foratura causata da qualcosa presente in pista, adesso sembra essere stata causata dalla pressione delle gomme.

Il dubbio nasce sui secondi set di gomme

Nel 2013 dopo lo scoppio di cinque gomme nel corso del Gran Premio di Gran Bretagna, la Pirelli chiese di inserire all’interno del regolamento un obbligo per i team di rispettare una pressione minima delle gomme definita da Pirelli stessa a seconda della tipologia di circuito.

A Baku

Il valore era di 20 psi per quanto riguardava le gomme posteriori.

La pressione è verificata sulla griglia di partenza da un addetto ai lavori, inoltre FIA in ogni caso in qualsiasi momento può procedere alla verifica. Una verifica che però viene fatta raramente questo quindi, solleva molti dubbi sul secondo set di gomme montate dopo il pit stop.

Il valore è realmente quello indicato da Pirelli? Sicuramente nella prossima stagione la questione potrà essere sotto controllo con l’introduzione di un nuovo regolamento tecnico che prende in considerazione anche le valvole delle gomme.

La questione pneumatici però, non è nuova.

Già nel 2000 le squadre trovarono il modo di aggirare la questione sperimentando con i gas che dilatavano meno con temperature più alte, in gara così, riuscivano a mantenere una pressione costante.

Ovviamente, subito dopo la Federazione vietò tutto questo.

Aspettiamo più informazioni, ma dal Paul Ricard dovrebbero cambiare molte cose sulla questione pneumatici.